14 ago 2015

Sberle di vita (part one) - Quando i 140 caratteri di Twitter sono insufficienti e Facebook...è solo Feisbuk!


Ho imparato che ...

1) se discuti con i tuoi genitori e sei consapevole di esser oggettivamente dalla parte del giusto, tu resti ugualmente fottuta. Perché loro avranno SEMPRE ragione;

2) nel momento più buio della tua vita, hai tutta la lucidità necessaria per comprendere la sottile differenza che intercorre tra chi ti dice "se hai bisogno, io ci sono" e chi invece non proferisce parola o suono e C'E' PER DAVVERO;

3) a volte la distanza increspa i rapporti, prolifica le incomprensioni ed amplifica i silenzi, ma può dar senso ad una presenza più di quanto possa accadere con un'assenza fisica;

4) odio i gruppi su whatsapp e le 1485 notifiche che si sviluppano in un nano secondo. Però c'è sempre quell'uno su mille che riesce a strapparti una risata in un giorno un po' così così;

5) lo shopping è una terapia veramente potente, capace di portarti da zero a mille in pochi istanti, ma quando sei al verde diventa una vera e propria tortura, specie quando sconsolata guardi nel portafoglio e l'unica cosa che risalta è 1.50 €;



Ho imparato che ...

6) se decidi di aiutar qualcuno, togli a te stessa e quella stessa privazione all'improvviso ti regala invece una strana sensazione di completezza che arriva dritta al cuore e continua sino a quando incroci un paio di occhi limpidi, in grado di emozionarti semplicemente sussurrando "grazie";

7) il segreto del vivere bene non è uguale per tutti. Quindi smettila di chiederlo in giro, sperando che ti diano una risposta univoca. Scova il tuo e conservalo gelosamente;

8) quando cerchi di fuggire dalle proprie inquietudini, non esistono luoghi abbastanza lontani ed isolati in cui rifugiarti, ma tocca far pace con te stessa e le tue contraddizioni, se non vuoi riservarti un'ulcera in età precoce;

9) non mi piacciono i capperi e le uova sode: abbinali e sei morto/a per me;

10) l'insonnia è deleteria perché mi ha fornito l'idea di scrivere questa pagina.