Un mese fa lessi un post, in cui uno dei miei "amici" facebookiani rimproverava l'uso eccessivo della lingua inglese nel vivere quotidiano ed invitava tutti a "pensare italiano".
Non nascondo di aver sorriso e non poco di fronte a questa accorata "difesa" del pensiero nostrano, soprattutto perché conosco il rapporto conflittuale del soggetto con l'inglese, ma nello stesso tempo il suo appello mi ha indotta a pormi una serie di interrogativi che hanno aumentato il mio status di confusa e...infelice.