14 ott 2015

Belli, Dannati ma ...diversamente zitelli!



Ho scoperto di essere affetta dalla sindrome di Trilly, che per noi donne è l'equivalente della sindrome di Peter Pan per gli uomini. E non vi nascondo che la cosa mi disturba alquanto, perché nel mio mondo Campanellino non ha mai riscosso una gran simpatia, anzi! 

Eppure ho eluso (ed illuso) perlopiù amici e parenti nel vano tentativo di "salvarmi" dalla volontà di vivere ostinatamente la mia vita in piena libertà, ignorando i loro condizionamenti e del tutto consapevole dei miei errori e dei tanti muri contro cui sono andata a sbattere. Ho perso di vista i progetti futuri, relegandoli in qualche cassaforte di cui non ricordo più la combinazione; mi concentro sul presente ed ammicco ai nuovi traguardi da raggiungere, lanciando al mondo un messaggio chiaro ed inequivocabile, ovvero che: la realizzazione femminile non si conquista attraverso un marito ed un paio di pargoli al seguito.
Ecco, ora sì, che posso andare in piazza e bruciare il reggiseno gridando: " l'utero è Mio e me lo gestisco Io! ". 

Bando alle ciance e andiamo al sodo: 

cosa succede quando Trilly incontra non uno, ma ben tre Peter Pan, uno più figo dell'altro? Beh, nei primi dieci secondi inizierà a ringraziare con preghiere creative Dio, Buddha, Allah ed il Grande Albero Africano, mentre all'undicesimo svolazzerà verso la più vicina uscita di emergenza.

I tre scapoli, infatti, definiti dagli amici più stretti "senza speranza" o socialmente riconosciuti come "single moderni" e miracolosamente etero, rappresentano al meglio il concetto stereotipato del "gran figlio di buona donna", in grado di fornire, prima del fatidico The End, un senso compiuto alle seguenti frasi: "Non sei tu il problema, ma sono io...." oppure (la mia preferita) "sei la persona giusta nel momento sbagliato". In altre parole, sarebbero capaci di vender ghiaccio ad un eschimese. 
Tanta stima!

La verità è che gli uomini del loro calibro vivono in una sorta di terra di mezzo, dove sono all'unisono venerati ed invidiati dagli ammogliati, verso cui innescano una suadente nostalgia canaglia per una condizione sociale a cui hanno rinunciato o dovuto rinunciare per subentrate esigenze familiari; mentre le mogliettine “integerrime” vivono di sentimenti contrastanti, in bilico tra un “pussa via” ed un ritrovato desiderio di tentar la carta della seduzione ad ogni costo.
I libertini attraggono: c’è poco da fare!
Il loro spiccato senso di godersi la vita in ogni sfumatura non fa che innalzare il loro appeal. Sono delle grandi insegne luminose nel deserto, delle sirene che ipnotizzano con la loro melodia, o più semplicemente il barattolo di nutella quando la serotonina scende ai minimi storici.
Ovviamente, questo è un discorso esclusivamente ricamato sulla figura maschile, poiché per le donne non si verifica un ugual  processo di accettazione sociale. Basti pensare alle definizioni più comuni assegnate all’uno o all’altra: playboy, scapolo, farfallone. Al contrario, la condizione femminile post moderna, nonostante anni di dura emancipazione, resta racchiusa in sole sette lettere: Z I T E L L A
E ad essa sono associate tutta una serie di immagini che richiamano la figura della donna-Yomo, la cui mancata realizzazione matrimoniale è fonte di frustrazione e vergogna, ove neanche il detto “chi si accontenta gode” ha prodotto i suoi frutti benedetti.

Ma Trilly non è una che si accontenta: col passare del tempo ha aumentato il suo essere “esigente”. Ha smesso di chiedersi se la sua singletudine sia frutto più dell’amore sconfinato per la propria indipendenza, tale da non rendere conto a nessuno di ciò che fa o dove va,  o, se invece, riguarda più la paura inconscia di imbattersi in una relazione sbagliata. Resta la consapevolezza di aver accettato serenamente la solitudine, senza ansie o preoccupazioni, e questo, con sua grande sorpresa, è uno dei suoi punti di forza. Non a caso in comune con i tre Peter Pan.

Riguardo a questi ultimi, debbo essere onesta: mi son divertita un casino ad intervistarli! Non ho mai vissuto una competizione a così alto tasso di testosterone. WOW!
Il momento più esilarante? Dover attribuir loro dei nomi di fantasia per assecondare ed accrescerne il mistero. Ma temo che, dopo questo articolo, le loro quotazioni subiranno un’impennata tale da mandare in tilt Wall Street per eccesso di rialzo.
Non vi racconterò infatti di tre scanzonati playboy o di moderni tronisti col sopracciglio ad ala di gabbiano. No, no. Incontrerete tre quarantenni con le loro cicatrici, le loro delusioni, le loro battaglie interne, ma soprattutto avrete a che fare con la loro aria da “good guys”. 
Donne, cercate di mantener la guardia alta o sarete fottute per sempre.....o finché dura il loro interesse.

Partiamo dunque con una mini descrizione di questi dei o semidei con annessi vizi e vrtù:


1) Apollo - solare, irriverente, estroverso, coinvolgente, avventuriero: insomma, quel tipo d’uomo che quando viene beccato con le mani nella marmellata riesce ad aggirare l’espressione di rimprovero semplicemente con un sorriso. E’ il condottiero per eccellenza: può regalarti il sole ma non illuderti: l'unica donna della sua vita è la mamma!






2) Achille – testardo, complicato, generoso, un guerriero con l’armatura ammaccata e polverosa, un animo permaloso ma sognatore, quel tanto che basta per accumulare sogni e desideri da custodire in segreto e poi...perderli di vista. Indossa un'aria da imbranato cronico e non è chiaro se sia una tattica di seduzione oppure no, lasciandoti quindi sospesa sul più classico degli interrogativi: c'è o ci fa?!?

3) Poseidone – posato, riflessivo, perfetto uomo di casa, uno stratega romantico difficile da inquadrare e proprio per questo affascinante. E’ uno di quelli, insomma, che è capace di osservare per ore un oceano in tempesta e donar l’impressione che lo stia domando con eleganza per poi placarlo e tramutarlo in un lento ed ipnotico sciabordio. Decisamente pericoloso!

Ho sottoposto loro determinate domande ed ascoltato le loro articolate risposte, a volte colorite, a volte ciniche, a volte fin troppo veritiere in merito ad una realtà femminile decisamente preda degli ormoni più selvaggi. E ciò mi ha offerto la possibilità di oltrepassare determinati confini personali che mai avrei immaginato e per questo li ringrazio pubblicamente.

Tuttavia, ammetto di aver ceduto in più di un’occasione alla loro innata attitudine a flirtare. E' stato alquanto arduo mantener la concentrazione, ma, alla fine, ne son venuta fuori....eludendo ammiccamenti, sorrisini ambigui e sguardi beffardi. 
Colpa anche della location, tale da creare un'atmosfera particolare: ovvero, un grazioso e discreto bar sulla spiaggia, corredato di palme, divanetti in vimini e di invitanti cuscini multicolor, su cui accomodarsi e godersi a fine giornata uno di quei tramonti mozzafiato sul Mediterraneo. Così, davanti ad un cocktail alla frutta, impreziosito da uno sfizioso ombrellino di carta, si son alternati i miei tre Peter Pan.

1) Dimmi un tuo pregio ed un tuo difetto.


Apollo –“ Indubbiamente, la sincerità, una vera croce e delizia. Però, non riesco ad esser diverso da come sono (sorride e fa spallucce). Non utilizzo filtri o metafore: credo che la verità non ne abbia bisogno, anche se a volte fa male e sgretola fragili speranze”.
Achille – “I miei pregi non appartengono a questo mondo, tanto da ritenerli al contempo difetti. Sono un idealista della peggior specie. Uno di quelli che impiega anima e corpo nelle cose in cui crede (lo proporrei come patrimonio dell’Unesco!). Mi lascio travolgere dalle emozioni al punto da alienare la mia razionalità”.
Poseidone – E’ un po’ limitativa come domanda sia per i pregi che per i difetti. Però, ci provo, dai (uh, Trilly si lancia in un inchino di ringraziamento!). Come pregio, potrei menzionare l'eleganza: amo vestirmi bene, curare il mio aspetto, ogni cosa deve avere una sua logica. E da qui si deduce anche il mio peggior difetto: una spiccata ossessione per l’ordine ed il controllo (non sarà mica la versione in carne ed ossa di Christian Grey?!?)”.

2) Cosa ti colpisce di più in una donna sino a guardarla con occhi diversi.

  Apollo – “ Oh beh, il cosiddetto fattore C, il cervello. La difficoltà maggiore è che tutte presentano una buona copertina e un'ottima prefazione....ma il libro, ahimè, è un copione già letto e riletto. Pensi...<Mi piace, finalmente!>...ma non termini neanche la frase che te la ritrovi già in modalità “suocera”. Purtroppo, con l’età, son diventato esigente. A me non interessa una moglie, io cerco una complice, un’amica con cui condividere la vita, una con la valigia sempre pronta per nuove esperienze e senza mete. Ma soprattutto che non mi chiedesse in continuazione <mi ami?>. Impossibile, vero? (sorride). Ecco, perché mi ritengo un rifugiato sentimentale: scappo da paranoie o seghe mentali”.
Achille – “La semplicità nell'amare le piccole cose. Sembrerà banale, ma ciò che più mi manca è la normalità di un rapporto, libero da incomprensioni e da sciocche strategie perlopiù dettate da insicurezze personali. Ho voglia di una donna VERA e non artefatta. Un donna che sappia dare un senso alla mia vita futura, ma soprattutto che m’insegni ad amare con l’A maiuscola. (Ahio! Scusate, mi son rifilata un pizzicotto. Ah, non è un’allucinazione. Lo ha proprio detto!).
Poseidone – “Le uniche donne che guardo con occhi diversi sono mia madre, mia sorella e mia nipote. E' un po' come avere un blocco mentale per cui ci sono le donne del mio cuore e poi...tutte le altre. Non so se dipende dal fatto di aver avvertito spesso la morte alitarmi sul collo o dalla semplice circostanza di essere un disilluso. Non saprei...(sospira), fatto sta che quella sensazione di aver trovato l’eccezione io l'ho provata. Peccato che poi abbia perso il treno”.

3)   La tua miglior tecnica di conquista, quella a colpo sicuro.


Apollo - "Ti deluderò di certo ma la mia tecnica migliore è quella di sedermi al bancone del bar e dare le spalle alla sala.....della serie "vi snobbo tutte"! (Beh, anche la sua schiena non è male...ok, ok...torno seria!).

Achille - "Ahahahah... (ride fragorosamente....). No, no, son negato per queste cose, veramente! Non ho tecniche, non attuo strategie e non mi applico nella conquista (solidarietà infinita invece per chi si adopera in capriole e tuffi carpiati)".
Poseidone - "In passato, facevo leva sul mio lato tenero, mi destreggiavo come uno "sfigato di classe", quel tanto che bastava per la resa finale della mal capitata di turno. Con l'età, però sono cambiato e son cambiate anche le donne. Oggi come oggi, è sufficiente uno sguardo e ....... ndo cojo cojo. Peccato che la cosa non mi interessi più: il sesso fine a se stesso inizia a nausearmi" (gatte morte, veline, cougar e milf si ritengano avvisate)".


4) Se in un rapporto, è Lei a deluderti, come ti comporti?


Apollo - "Anticipo i tempi...e lascio che sia io il primo a deludere. Ho un asso nella manica (lo osservo incuriosita e lui sorride tra il beffardo ed il perfido). Adotto uno sguardo triste e parto con la storiella della donna che mi ha rubato il cuore e che, per quanto mi possa sforzare, nessuna potrà mai prendere il suo posto <<...sei una a posto, ma il mio cuore le appartiene...mi spiace terribilmente...>>. Nemmeno mi picchiano. Vanno via pure dispiaciute per me! (D'accordo, non sarà politically correct ma ....Santo cielo, quanto ho riso!!!)".

Achille - Non ho mai concesso a nessuna la possibilità di deludermi. Quello era un mio talento. Le donne, in particolare, erano lo “strumento” per la mia frustrazione giovanile: saltavo da un letto all'altro e dopo ogni notte di sesso, mi rivestivo alla velocità della luce senza neanche salutare. Per fortuna, ora è tutto diverso. Perché diverso è il mio di rapportarmi agli altri, donne incluse. Ed infatti ho grosse difficoltà nel mettere alla porta, seppur qualcuna meriterebbe anche una sana e consapevole pedata nel culo".
Poseidone - "Silenzio. Chiudo e volto pagina. Ma ciò avviene in generale anche se a deludermi è un uomo. La delusione è solo il risultato di qualcosa che dentro me già avvertivo ma rifiutavo di razionalizzare. Credo che sia una forma di autodifesa...".



5) Sei un tipo che preferisce far progetti per il futuro o che ama rimandare.


Apollo - "No, non progetto...rimando...preferisco vivere giorno per giorno. L'ho sempre fatto, indipendentemente dalla vita che conducevo o dalle persone che incrociavo".

Achille - "Progettare il proprio futuro...(pausa...per un attimo ho come l'impressione che sia altrove. Breve sorriso). Ecco...la seconda che hai detto! Sono morto e rinato mille volte; ho vissuto spesso in mondi paralleli ed attraversato così tante vite diverse che ormai tendo a procrastinare ogni cosa".
Poseidone - "In una vita precedente ero MisterCastelliPerAria: progettavo, ideavo, sognavo...Mai rimandato nulla. Sceglievo di mettere in pausa alcune cose per realizzarle poi in tempi migliori. Però, con gli anni tutto ciò è andato scemando: mi son accorto che sogni e progetti m'impedivano di vivere appieno il presente, perdendo così di vista quei dettagli che difficilmente tornano indietro".

6) So che siete abbastanza stalkerati dalle vostre fans virtuali, come vi difendete dalle molestie "social".


Apollo - "Le elimino e spesso blocco....anzi, fammi bloccare qualcuna, ora che mi son ricordato...(OPS!)".

Achille - "Ehm...un tempo, ignoravo e basta. Ultimamente, son diventate più pressanti ed inopportune, così scelgo di bloccare senza SE e senza MA" - (ps. ho potuto constatare di persona e vi assicuro che mi son vergognata di essere donna).
Poseidone - Estirpo il problema alla radice, tant'è che ho ridotto progressivamente il numero dei contatti, selezionandoli scrupolosamente".

7)  Un uomo single a 40 anni non è più merce pregiata". Cosa pensi di questa affermazione?


(*Piccola nota: questa è l'unica domanda che ho posto loro contemporaneamente. Ero curiosa di osservare le loro reazioni in gruppo. Ed i tre non mi hanno delusa. Dopo essersi lanciati occhiate sornioni fra loro, è partito un Bim Bum Bam per stabilire chi avrebbe risposto per primo. Palesemente divertita, ho atteso che la sorte consegnasse il suo responso*).


"Questa frase è stata sicuramente pronunciata da una donna frustrata e anche un po' racchia (Poseidone)". 

"Quando mai è stata merce pregiata?!?"  - (sbotta Apollo sarcastico). - " La merce pregiata è un single pieno di soldi. Non ha alcuna rilevanza l'età: può avere 30, 40 o 50 anni...a renderlo pregiato sono i soldi. La stabilità economica è tuttora un elemento essenziale, attraverso il quale ancora oggi le donne operano la loro selezione naturale. Le donne lo sanno...lo han sempre saputo... cantava Ligabue (e mi schiocca un sorrisetto simile a quello di Tom quando acchiappa Jerry).
"Qualcuno potrà pensare che siamo dei cinici..." (Achille). - "Ma se ci spogliassimo di quel sottile ma ingombrante velo di ipocrisia che la società spesso ci impone e guardassimo tutto con occhi più realistici, allora più di una persona converrebbe con le nostre affermazioni. Il dio denaro è spesso l'ago della bilancia da cui far dipendere molte delle nostre relazioni personali. Ecco perché mi sono allontanato da tutto e tutti, scegliendo un luogo dove potermi disintossicare non solo dalle donne, ma anche dalla merda che questo mondo continuamente riporta a galla".
"La verità è una sola: siam troppo dei bravi ragazzi, ecco perché nessuna ci vuol maritare! ", (Poseidone) - " Le donne amano esser "maltrattate" dagli stronzi...giusto per restare in tema di materiale galleggiante". 

Signori miei, mi è partita una standing ovation con due minuti di applausi a scena aperta, completamente incurante degli sguardi sbalorditi attorno a me e delle facce compiaciute dei miei interlocutori. 


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