No, no,
nulla a che vedere con quel genere di rehab, ovvero sesso, droga o
rock ‘n roll. Mi riferisco a quella singolare circostanza, a quel
giorno qualsiasi dai tratti neutri, in
cui all'improvviso t’imbatti nell’Amore vero, il solo ed
unico in grado di travolgerti peggio di una mega svendita da D&G.
Ebbene sì, l’Amore è beffardo, astuto: non avvisa,
non spedisce depliant a casa, non invia sms promozionali, non riveste i muri
della città con gigantografie invitanti e subliminali.
No, nulla
di tutto ciò! E’ un serpente che striscia e s’insinua nel proprio inconscio, in
quella parte di noi che anela quel momento.
L’Amore è
ironico: perché si presenta in quella fase della vita in cui decidi di voltar
pagina, di scrivere un nuovo capitolo, di cercare quella “svolta” epocale che
porta a gridare al mondo: “Io ci sono!”.
Oh certo!
Si svolta, sì, ma nel vicolo sbagliato, mangiando “cuori di
panna”, scarabocchiando iniziali confuse assieme a mille cuori, e
come soundtrack a questo scenario da favola una melodia di arpe, violini e
campanellini.
Ci si
illude di essere immuni a tutte le baggianate romantiche: quali, cene a lume di
candela, biglietti sdolcinati, telefonate smielose ed interminabili. Immuni
inoltre a tutti quei nomignoli oltraggiosi rivolti ai rispettivi partner ed al
suono della propria voce che si deforma, assomigliando sempre più a quella di
un Teletubbies!
Ed è qui
che si è più vulnerabile, quando si è così snob da concedersi un sorriso di
scherno verso chi dall’oggi al domani passa dai Metallica all’ascolto di tutta
la discografia della Pausini. Perché nessuno è in grado di spiegare quali siano
i primi segnali che conducono verso l’inevitabile. Farfalle nello stomaco? Roba
da naturalisti! Inappetenza? Con me non ha funzionato! Pensiero fisso e
costante? Metamorfosi in potenziale soggetto ossessivo. Altalena umorale che
trasporta dal paradiso all'inferno in meno di un nano secondo?
Sindrome premestruale o astinenza forzata dalla Nutella.
Ficchiamocelo
in testa: non esiste un protocollo unico. Per ognuno l’Amore è differente e
personalizzato. Ma qualche zona d’ombra in comune si trova: vedi i limiti alla
propria individualità a beneficio di un noi; i
compromessi con il dentifricio schiacciato a metà; ritrovarti d’improvviso a
guardare una partita di calcio e tenersi per mano per le vie del centro naturalmente protagonisti de “Il Tempo
delle mele”.
Ma l’Amore è
altresì competente: sostituisce il più bravo degli psicanalisti. Sì, perché i
tormenti ad esso collegati, le ansie che ti regala, unite alla gioia sconfinata
che si prova per qualunque cosa, sia essa umana, vegetale o animale, purché
vivente, offrono la possibilità di analizzarsi nel profondo. S’impara presto a
sfidare se stessi; a guardarsi allo specchio e riscoprirsi cambiati (in meglio
o in peggio, questo é opinabile!); ed infine ad affrontare nuove insicurezze e
vecchie contraddizioni.
Ci
s’innamora ed è per sempre, o così perlomeno ci s’illude.
Un’illusione
che nasce e cresce come quando, dopo la prima grande discussione gli volti le
spalle e senza più degnarlo di uno sguardo, lo pianti in asso come farebbe una
vera stronza. Quanto dura, eh? Comprendi di essere letteralmente
fottuta, nell'attimo stesso in cui giri l’angolo e speri che lui ti
corra dietro come in quei dannati film oppure fissi con occhi
supplichevoli il cellulare in attesa che lui si faccia vivo. E lo scorrere del
tempo in quegli istanti è davvero infinito: secondi, minuti, ore scandite dalle
immagini della tua vita passata e dal sottoscrivere le tue ultime volontà.
Poi....
all'improvviso, svaniscono i violini ed un’irrefrenabile nausea ti coglie alla
vista di tutto ciò che è a forma di cuore. La Pausini, diventata afona nel
frattempo, cede il posto ai Red Hot Chili Peppers. E sul cuscino accanto al
tuo, ecco rispuntare il tuo cervello: poveretto, aveva scelto di prendersi una “pausa di
riflessione” . I post it con frasi trite e ritrite degne dei “peggiori”
Baci Perugina erano diventati insostenibili: un po’ come la kryptonite per
Superman.
Si
guarisce dal primo Amore, tanto da
riporre gli spilloni e la bambolina voodoo con la foto appiccicata dell’ex. Via
anche quell’espressione funerea dal viso. Le storie finiscono ed i sentimenti
muoiono. Sì, accade, prendiamone atto!
Ora riesco
pure a provare indifferenza verso gli innamorati pubblici; niente più anatemi
contro le loro effusioni. Altre volte invece li osservo e provo una leggera
invidia. Ma mi basta alzare gli occhi al cielo, sorridere e pensare ad Oscar Wilde: “Amare se stessi è l’inizio
di un idillio lungo una vita! ”.
I campanellini
e le arpe intonano la loro ben nota melodia e comprendo che l’Amore è tornato: sì, quello per ME STESSA.
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