E
ieri sera dopo che il Lui di turno mi ha definita tale, per poco non mi partiva
un embolo. E questo non perché io abbia il ciclo, chiariamo, eh!
Dopotutto,
fornire una risposta un po’ acidella e tra i denti non necessariamente implica
che i miei ormoni siano impazziti o posseduti, anzi posso assicurare che
conducono una vita sana ed equilibrata tanto da confondersi con quelli del
Dalai Lama.
Ma torniamo alla cena: Lui, ovviamente ignaro
della situazione, continuava a sorridere di gusto ed a complimentarsi con me
per la verve brillante ed ironica, senza mascherare in alcun modo il suo
gradimento, a fasi alterne, per la tizia
del tavolo accanto.
Ed a quel punto, mentre sorseggiavo (sarebbe più corretto
dire, tracannavo) lo chardonnay, mi son chiesta se il termine “simpatica” nel
linguaggio maschile equivalesse sempre al concetto di “donna poco (o per nulla)
attraente”.
Perché col tempo apprendi in fretta ad osservare il modus operandi del maschio, il quale è
da sempre abituato a radiografare il corpo femminile e ciò non comprende la tac
cerebrale. Una donna dotata del fattore C è accuratamente e cordialmente
evitata, in quanto più impegnativa di un Trilogy.
Ma poi ti ritrovi lungo le vie del centro città,
confusa dalla visione delle coppie “moderne” . Vi garantisco che parlo di quel genere di visioni che
infonderebbero speranza persino ad una single incallita come me!
Ho scritto
single, non zitella. Anche questo è importante!
E le tue speranze aumentano quando la scienza ti
viene incontro, adducendo che la ragion d’essere di tali “amori” risiederebbe
nel fatto che non siano gli occhi a scegliere, bensì il cervello. Di
conseguenza, sei portata a pensare che esisterà per forza sulla faccia della
Terra un Lui in grado di far funzionare il cervello e che non sia propriamente
il muscolo posizionato in mezzo alle sue gambe!
Dopotutto, uno scenario simile non è poi così
irreale: in fondo, l’esser definite belle
non equivale a renderci desiderabile da tutti gli uomini, non funziona così.
Non con tutti scocca la scintilla e
non per tutti rappresentiamo una
fantasia sessuale.
La sensualità inizia da uno
sguardo, da un sorriso, da un movimento impercettibile della mano, da una
promessa che, a differenza della pubblicità o delle riviste patinate, noi siamo in grado di mantenere, anche
attraverso le nostre rughe, i nostri rotolini, il nostro culone e la nostra
tanto affezionata cellulite.
L’uomo va intrigato e sedotto nell'inconscio con immagini sinuose di
noi stesse, quindi date l’estrema unzione al soldato Jane ed un bel calcio nel
sedere alla principessa Xena, almeno così il suo pseudo “urletto da battaglia”
avrà una ragione d’essere. Niente più fan di Conan il Barbaro: non esiste
peggior cosa di una donna che scimmiotta l’uomo. E al bando il pigiamone in
pile, vero e proprio Harakiri al nostro esser Donna.
Non dimenticate mai che l’essere sensuali è una caratteristica che ci appartiene da millenni, affinata per il nostro uso e
consumo. Il potere della seduzione non va sottovalutato, ma adottato! Riscoprite il sottile piacere
del gioco, abusate di sguardi, sorrisi ed ammiccamenti degni di Mata Hari.
E non commettete mai l’errore di credere che
possiate fare a meno degli uomini e per questo immuni a tutte le arti
seduttive: BIG MISTAKE!
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