11 dic 2014

“Nei secoli Fedele…” (part two)



“Un uomo che sposa la propria amante lascia libera la sua posizione”[Oscar Wilde]

 Ebbene sì. Come si fa a non ammetterlo? Il ruolo dell’amante ha sempre il suo fascino. E’ inutile negarlo.



L’intrigo, l’agire furtivo, la complicità rappresentano tutte situazioni capaci di far ravvivare sensi assopiti, riscoprendo così una sessualità nuova, più coinvolgente, più emozionante, in cui sembra di essere liberi da etichette precostituite, liberi di spogliarsi del quotidiano spesso soffocante ed indossare pertanto una nuova pelle.
Tuttavia è uno scenario auspicabile esclusivamente nel breve periodo! Poiché, nel corso di una relazione prolungata, non è escluso che l’amante diventi peggio del partner ufficiale: subentra il sentimento, arrivano le pretese, così come le gelosie ed i malumori legati all’impotenza di vivere la storia alla luce del sole. E questo è un processo costante che si sviluppa nelle donne. Infatti, rispetto a Lui, le femminucce non son fatte per le storielle da sesso occasionale. Non è nel loro dna.

Sebbene oggi siano sempre meno condizionate dai giudizi sociali in tema di sesso, le donne non abbandonano i compromessi con il loro istinto animale, correndo il rischio di perdere fascino ed interesse agli occhi maschili.

Per non far torto a nessuno vi offro alcuni suggerimenti. Per i signori uomini: diffidate sempre delle signore che si dichiarano pronte ad un’avventura basata solo sulle affinità sessuali. Mentono! Prima o poi mostreranno il loro vero volto.
Al contrario, alle donne raccomando di evitare, in presenza di un uomo, di utilizzare l’appellativo zoccola verso un’altra, appartenente al gentil sesso. Desistete. Mordetevi la lingua, se necessario. Chiudete gli occhi e pensate a cosa fareste con una carta di credito illimitata, ma mai e poi mai pronunciare quella parola. Il motivo? Una donna molto disinibita (per noi) sarà una valida candidata (per Lui) al ruolo dell’altra: ossia, una storiella da vivere senza pensieri, in quanto più facile da avvicinare, e se è sposata non esigerà nessun legame.

Ma perché si tradisce di più oggi rispetto al passato? Merito (o colpa, a voi la scelta) di prospettive di vita più longeve, le quali hanno modificato il concetto del per sempre: si vive meglio e per più tempo e quindi perché farlo con accanto sempre la stessa persona?! Dinnanzi ad una tentazione, si diventa egoisti e si cede. Al diavolo, l’armonia di coppia!
Ribadisco ciò che ho già espresso nella prima parte: l’adulterio è biologico. E’ un istinto che ci guida, è l’animale che vince le nostre resistenze e fugge dalla sua cella, rappresentata da tutti quegli archetipi culturali e razionali che lo tengono imprigionato. In un sola parola, la fedeltà.

Comunque, mi preme proprio spezzare una lancia a favore della cosiddetta tresca. Devo farlo! Non storcete il naso, su! 
Riequilibrando un po’ gli animi, ci si renderà conto che molti dei moderni tradimenti sono poco rilevanti e che in alcuni casi possono essere “terapeutici”: l’amante ha la stessa funzione di una valvola di sfogo per le tensioni inerenti la “coppia”. L’altro/a diventa il nostro cuscino su cui riversare frustrazioni e noia. Ma divenire coscienti di ciò non è facile, lo ammetto. E così si spreca la possibilità di ricercare un senso all’infedeltà, una giusta motivazione.

Non siate bacchettoni! Non comportatevi come gli struzzi. Ogni tradimento presuppone una spiegazione, sia per gli adulteri e sia per le adultere.
Partiamo dal maschio, definito per eccellenza, predatore: lo è per natura e ciò lo porta a riconoscere, o meglio a cacciare, la femmina più adatta a garantirgli la propria discendenza, prima degli altri pretendenti. Proprio come accade con gli animali. Lui convive con l’impulso di tradire!  Ci pensano poi le convenzioni sociali a distrarlo; ed alcuni riescono nell’intento di “trattenersi”, rispettando ed impegnandosi nobilmente. Esseri leggendari? Alieni? Creature soprannaturali? Nulla di tutto ciò. Solo uomini che antepongono la ragione all’impeto passionale ed impetuoso tipico dell’amante.

La ricerca di una diversità: è questo il fulcro su cui poggia la natura del maschio (animale e/o umano che sia).
Nel caso dell’uomo, diversità intesa come varietà di odori, sapori, voci, contatto di pelle. Un’alchimia nuova e più stimolante rispetto a quella che quotidianamente si ripete con il solito partner.  Una chimica tuttavia che nella maggior parte dei casi gli impedisce di spezzare il legame ufficiale. Sì, perché Lui riesce a distinguere il sesso dall’amore, a differenza di noi donne, e continua ad amare sinceramente la propria compagna, anche se si “concede” ad altre. La famiglia, la sicurezza, i figli, il vivere quotidiano, le piccole esperienze di vita comune, sono solo alcuni dei tasselli che compongono quel puzzle definito (da Lui) Amore. Legami difficili da recidere, al punto da provare una devastante sensazione di vuoto e solitudine qualora ciò accadesse.
            
E sul piano femminile come funziona? Come ci comportiamo noi donne di fronte ad un tradimento? Beh, la prima cosa a cui si pensa è “cos’ha l’altra in più di me?”. Ecco affiorare una delle caratteristiche che più ci appartiene: la vanità. Ed è così preponderante da mettere in secondo piano per alcuni istanti la delusione ed il dolore di scoprire di non essere più l’unica donna desiderata dal proprio uomo. Attraversiamo diverse fasi: rabbia, dolore, insicurezza, oltre ad avere l’autostima vicina a zero. Semplicemente perché in fondo all’anima ci carichiamo la responsabilità del tradimento subìto e questo ci ha spesso condotte nel passato a perdonare, anche se a denti stretti, lo spirito avventuriero e libertino dell’uomo per il bene della famiglia.

Oggi le cose sono diverse: siamo più indipendenti soprattutto nei sentimenti e nel non essere più alla mercé dei capricci maschili. Colei che sceglie di perdonare è da ritenersi un’eroina e forse più innamorata rispetto a prima.
Il nostro errore sta nel respingere una sorte implacabile e credere che Lui ragioni secondo i nostri parametri emotivi.
Prima di essere perpetrata, l’infedeltà della donna è ponderata a lungo. E’ un qualcosa che giunge ad una lenta maturazione. Perché frequentemente siamo alla ricerca di una circostanza che vada oltre la semplice storiella fisica, oltre l’essere “la moglie di, la figlia di, la madre di”. E’ un’esigenza che spinge ad essere donna, ad appagare così il proprio io. Tradiamo per ragioni più profonde: fra tutte, quella di sapere che l’altro è pronto a rischiare per noi. Bramiamo emozioni, non sesso.
Le eccezioni poi non vanno escluse. La precarietà che oggi viviamo nelle relazioni a due (o a tre, che a dir si voglia) evidenzia come anche che nel tradimento, più di qualsiasi altra circostanza, esistano le cosiddette sfumature. Una donna moderna può scegliere del sesso “ricreativo” e continuare ad amare nella buona e nella cattiva sorte il Lui ufficiale; allo stesso modo, un uomo può optare per una “storia” basata semplicemente sull’essere “amato”, ascoltato, desiderato. 
Sostanzialmente, sono le nostre differenze a renderci simili.

L’infedele contemporaneo si pente! Tradisce, non pone fine al rapporto, chiede perdono al proprio partner, ed impara presto ad occultare la propria insoddisfazione sessuale.

Ma non illudetevi: scivolerà ancora! Perché “non c’è nulla di male, è solo sesso!”.
E a quel punto mostrate un’intelligenza superiore: fatevi l’amante!
D’altronde come insegna il partner “non fa male”, ma di certo è EQUO.

THE END.





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