21 dic 2014

Solo se Lui è Gay...

Il titolo prende spunto da una consapevolezza maturata negli anni e che inevitabilmente emerge laddove mi venga posto l’ambivalente quesito: esiste l’amicizia tra uomo e donna?!           
Sono pronta alle dure contestazioni, alle copiose smentite ed alle diverse azioni che intraprenderete per smontare pezzo per pezzo la mia asserzione, ma vi avviso: ho la testa dura e convincermi del contrario non sarà un compito facile.
Personalmente, ho una certa competenza in materia di amicizie: sono nata amica, nel senso che son sempre stata prima etichettata come amica, poi come persona ed infine come donna.
Fondamentalmente in me risiede l’inclinazione ad instaurare rapporti, relazioni, socializzazioni con chiunque solletichi il mio interesse ed avendo una natura conciliante, mi applico affinché il contatto sopravviva anche nel lungo periodo. Piccola precisazione: questo avveniva prima che l’età adulta mi avesse messo di fronte alla circostanza che non sempre si può essere accondiscendente con gli amici e che differenziare i rapporti spesso è il segreto per una duratura amicizia. Tali considerazioni mi hanno aiutata a creare nuove basi da cui ripartire sia negli affetti consolidati e sia in quelli ancora acerbi.

Pur amando moltissimo la solitudine, devo confessare che a volte la compagnia di me stessa diventa un tantino conflittuale, così per evitare inopportuni monologhi solitari, che di certo non offrono alcun beneficio alla mia psiche già alquanto inquieta, inizio ad organizzare delle vere e proprie occasioni d’incontro, dai meeting per lo shopping alle cene in allegria, al solo scopo di avere attorno gli amici di sempre, senza limiti o tabù. D’altronde, l’amicizia è uno dei leit motiv della mia vita: non mi vergogno nell’ammettere di aver concesso molto di me stessa più ad un amico che non ad un amante. Ed è attraverso questa introspezione su me stessa che sono giunta alla conclusione che l’amicizia tra uomo e donna, intesa come un sentimento lodevole ed intimo che lega due persone, in realtà, è una pura fantasia.
            E lo affermo a ragion veduta: se si procedesse ad una cernita delle mie amicizie, suddividendole tra maschi e femmine, salterebbe subito agli occhi che le amicizie più “pesanti” sono rappresentate proprio da quelle composte da uomini. La motivazione? Perché essi, una volta sublimata la componente sessuale presente a livello inconscio sia da una parte che dall’altra, mi trasmettono un maggior senso di stabilità e principalmente sono meno complessati rispetto alle donne. All’inizio si trattava di un modo innocuo per avvicinare questi esseri misteriosi e cercar di entrare nella loro mente contorta, per comprenderne meglio i modi di pensare, gli atteggiamenti e soprattutto gli approcci con il gentil sesso. Beh, dopo anni ed anni di tirocinio, ho scoperto che le donne sono le aliene e gli uomini sono semplicemente...umani.
            Da qui ebbi l’illuminazione: ossia che, fisiologicamente parlando, maschio e femmina sono del tutto incompatibili nel costruire un’autentica amicizia con l’A maiuscola. In altre parole, la famosa regola dell’amico non funziona. Analizziamo una delle principali motivazioni che contribuisce al sorgere di un’amicizia: l’empatia, intesa sia a livello caratteriale che fisico. Le somiglianze e la sintonia riscontrate in un potenziale amico accelerano un processo biochimico simile all’attrazione fisica. Nel caso di individui appartenenti allo stesso sesso, tale reazione passa in sordina; tutto il contrario di quanto avviene tra individui di sesso opposto. Numerosi filosofi e psicologi, molto più illustri di me, sostengono infatti che il sentimento dell’amicizia altro non è che un surrogato dell’Amore e che spesso i valori ad esso associati, quali la fiducia, la complicità, l’affetto, la comprensione, ne costituiscono le sue fondamenta.
            Di conseguenza, non è così insolito che il rapporto fra due amici (uomo-donna) si trasformi sino a sfociare col tempo in qualcosa di più profondo, superando quei limiti inconsciamente stabiliti, liberando passioni soffocate ed inespresse ed eludendo compromessi inizialmente accettati. E tutto ciò, ahimè, nella maggior parte dei casi conduce irrimediabilmente alla fine dell’amicizia. Sono rare, vere mosche bianche, le situazioni in cui la relazione, nata a causa dell’amicizia e mutata poi in amore, abbiano mostrato un finale da “vissero felici e contenti”. Generalmente, si resta spiazzati, confusi, disorientati. Ci si sente traditi dalla natura di un sentimento complice ed esclusivo, dove il Tu e l’Io diventano tutt’uno ed acquistano un’importanza differente rispetto al Noi della coppia.

           

Gli ormoni sono imprevedibili e prima o poi ci mettono lo zampino, guastando qualcosa che si credeva puro e causando delle dolorose ed inaspettate scivolate. Ma se Lui è gay i rischi sono ridotti e poi, sperando che nessuno la prenda a male, è l’amicizia più sincera, in quanto se superi il suo esame, che è piuttosto ostico rispetto a quello di qualsiasi donna, allora diventerà al pari di un Trilogy: per sempre!

            Lui (e tu sai che dico a te!) è il mio salvacondotto, il riflesso di me stessa, il mio fidanzato figo, il mio psicologo. La persona che non conosce sorrisi di circostanza, che sa tenermi testa nelle maratone di shopping, che riesce a dirmi “sei ingrassata” senz’alcuna cattiveria, che mi accompagna alle mostre culturali, che conosce perfettamente la differenza tra Zara ed H&M e che, infine, è in grado di rosicare con stile ed eleganza se il mio partner incontra i suoi gusti personali, senza mettersi in competizione con me.

            Recentemente, molti aspetti nella mia vita non stanno andando per il verso giusto, tanti sogni ridimensionati ed accantonati, tante vacue aspettative e nessuna concretezza, ma Lui in tutto questo scenario ha saputo farmi sorridere tra le lacrime, è riuscito a proteggermi da me stessa e mi ha persino sostenuta a denti stretti anche quand’era pienamente consapevole del mio ennesimo errore in amore.
            L’inconveniente a tutto ciò è che poi finisci per cercare lo stesso tipo di affinità che hai con Lui in ogni uomo che ti capita davanti agli occhi. Ti scontri un po’ nella realtà con quell’immagine di uomo che sdogana liberamente i propri sentimentalismi, sensibile e premuroso, ritrovandoti invece la versione in carne ed ossa del prototipo di prendi-una-donna-e-trattala-male (Marco Ferradini docet!).
            La verità nuda e cruda è che i rapporti di coppia si degradano ad un ritmo incalzante, un po’ come se tutti noi soffrissimo di una precoce eiaculazione amorosa. L’amicizia invece è un fiore che sboccia e vive nonostante l’aridità del deserto emozionale che ci circonda.
 Il mio profilo Facebook riporta una frase in proposito che forse offre il senso, la giusta dimensione, ad un sentimento per me così nobile:
“L'amicizia VERA è quando l'altro a cui si è legati abita dentro di noi ed ospita il nostro abitare. E' quella che non dimentichiamo. SENZA TEMPO”.


            Uno dei più grandi insegnamenti ricevuti da un caro amico...!

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