Oscar Wilde, nella sua infinita
ironia e saggezza, dichiarò che “il
marito ideale rimane celibe”. E questa credo che sia una di quelle riflessioni
a cui saranno giunti un po’ tutti gli uomini, a cui le rispettive compagne
rimproverano una certa negligenza nei cosiddetti “lavori domestici”.
Quanto avrà sbuffato Lui
ascoltando i predicozzi e le lamentele di Lei
per quella mensola un po’ penzolante? E quante volte Lei avrà alzato gli occhi al cielo spazientita per quel tubo
gocciolante che Lui si rifiuta di
riparare? Bah, ho l’impressione che di un simile conteggio se ne siano perse le
tracce.
Amiche, ma soprattutto, amici uomini, sappiate che da oggi esiste un modo per ritrovare la
serenità di coppia, senza dover ricorrere al terapista o a Rocco Siffredi.
Ebbene sì, esiste una soluzione vantaggiosa e piuttosto economica per porre
fine alle piccole beghe domestiche: basta affittare
un marito.
Calma, donne, calma! Vi
assicuro di non essere impazzita e vi pregherei di scartare immediatamente
l’idea che vi è balzata in testa: ossia di rottamare il vostro partner con uno
magari più efficiente. Non vorrete mica farmi credere di esservi accoppiate perché vi serviva un Manny Tuttofare o una Martha Stewart in versione maschile?!
Dai, su, cerchiamo di essere onesti: esistono uomini incapaci di utilizzare un paio di
pinze o di comprendere bene la differenza che intercorre tra un piede di porco
ed un pappagallo, senza per questo chiedere un consulto veterinario. Quindi, signori
maschietti tirate un sospiro di sollievo, i tempi cupi son finiti. E’
sufficiente collegarvi al sito www.maritoinaffitto.it e
scegliere in base alla localizzazione geografica l’uomo che fa al caso vostro. Un ventaglio variegato di 90
tuttofare, rigorosamente family man,
onde evitare spiacevoli equivoci e piccole confusioni con siti di tutt’altro
genere.
L’idea di diffondere il marchio in franchising anche in
Italia parte da Giampiero Cerizza. Sin dal lontano 2007, l’oculato imprenditore monzese riuscì a
cogliere un’esigenza sempre più crescente non solo tra le donne, single e non,
ma anche e soprattutto tra gli uomini. Infatti, rivolgendosi a questo tipo di
agenzie, i signori maschi archiviano definitivamente la prospettiva di futili
discussioni, a causa di un armadio da montare o di una batteria d’auto da
installare, assicurandosi in tal modo la pace in famiglia tramite una
ragionevole tariffa oraria (20-30 euro).
Incuriosita dalle informazioni in mio possesso, ho deciso
di contattare il "mio marito in affitto" più
vicino. Volevo capire in maniera più approfondita come tutto ciò si fosse
mescolato ed integrato con la realtà tendenzialmente diffidente della mia Terronia. E così sono entrata in
contatto con Paolo, il quale con molta disponibilità si è sottoposto alla
sfilza di domande incalzanti.
La sua storia probabilmente non è poi così dissimile da
tutti gli altri mariti in affitto.
Paolo ha un passato da geometra e da imprenditore con un’esperienza
ultradecennale nel settore costruzione e ristrutturazione immobiliare sia di
natura pubblica che privata. Sfortunatamente la sua azienda non è stata
risparmiata dall’ombra nera della crisi economica e pur vantando numerosi
crediti presso diverse amministrazioni locali, Paolo ha dovuto chiudere i
battenti. Da uomo intelligente ha messo da parte rabbia e delusione e le ha
trasformate in caparbietà, al punto di “riciclarsi” professionalmente.
Dopotutto, la vita continua ad andare avanti, proprio come le tasse e le bollette
che inevitabilmente non restano in stand by. E Paolo lo sa bene: si ritrova così
a leggere diversi articoli riguardanti la nuova figura lavorativa e, dopo aver
appurato di possedere i requisiti necessari, decide di catapultarsi in questa avventura.
Con una considerevole scorta di buona volontà, mescolata allo spirito giusto,
Paolo crea la sua agenzia personale (Cosenza
Servizi) ed entra finalmente a far parte della rete dei mariti ad ore, mettendo a disposizione i
suoi servigi.
E’ inutile nascondervi che, durante l’intervista, resto
piacevolmente sorpresa dalla percezione di un entusiasmo ed una positività riscoperti:
due caratteristiche che oggi come oggi non dovrebbero esser assolutamente sottovalutate,
specie se ci si ritrova a stilar confronti su un tema così caldo, quale il
lavoro. Persone così rappresentano un tesoro da preservare, soprattutto in
un’epoca (quale quella attuale) dove la recessione ed il malessere sociale
dominano incontrastati.
Me ne convinco sempre più. E tale convinzione
si rafforza laddove Paolo mi elenca alcuni tra i vantaggi della nuova
professione, ovvero la possibilità di incontrare e conoscere tanta gente ed in
particolare la bizzarra circostanza
che, a fine servizio, venga pagato subito
senz’alcun rimando. Un’abitudine che di recente è desaparecida
da molti ambiti.
Più mi addentro nel suo racconto e più mi rendo conto che
le parole in esso contenute sono frutto di un perfetto equilibrio tra ottimismo
e cautela: infatti questo marito in
affitto calabrese è pienamente consapevole di dover faticare il doppio
rispetto ad un collega lombardo, in quanto la terra in cui opera non è sempre benevola
verso mentalità così imprenditoriali ed intraprendenti. Tuttavia lo scetticismo
viene controbilanciato da una curiosità che porta ad informare, a chiedere, ad
incoraggiare i potenziali clienti.
“Nonostante
le evidenti difficoltà, ce la sto mettendo tutta. Le persone, che mi hanno contattato,
hanno molto apprezzato non solo i lavori eseguiti, ma la politica aziendale
scelta, principalmente impostata sul pronto intervento, dove il costo della
chiamata è pari a zero”. C’è una punta di soddisfazione in quest’ultima
frase, trasformatasi poi in velato sarcasmo: “Quanti tecnici oggi possono
permettersi di rinunciare ad una simile spesa aggiuntiva, divenuta ormai una
vera e propria pretesa?”.
Quali
sono i punti di forza della Cosenza
Servizi? Paolo non ha dubbi: “Un
tariffario trasparente e la possibilità di redigere preventivi gratuiti per
lavori più impegnativi”. - Vi sembra
roba da poco?! - aggiungo io.
Ignorando
l’ironia e la retorica che il termine "marito
in affitto" può suscitare, c’è da sottolineare come tale franchising abbia
agevolato nella sua semplicità l’incontro tra domanda ed offerta, ma
soprattutto per aver fornito delle alternative a chi, a causa di una prolungata
saturazione nel mercato del lavoro, abbia saputo reinventarsi a livello
professionale. Per diventare un marito ad
ore, infatti, non ci sono limiti di età e non necessariamente bisogna esser
disoccupati. Si può svolgere tale attività anche solo per arrotondare le
proprie entrate mensili.
Affidabilità
e pratica nel faidate sono le uniche
competenze richieste. Riflettendoci su, queste ultime si configurano per il
cliente come delle garanzie inossidabili; inoltre il soggetto che usufruisce
del servizio può avvalersi di una struttura 2.0 decisamente consolidata.
Anche
l’aspetto riguardante il marketing non è lasciato al caso. Molti di questi
operatori ad ore possono difatti vantare
un sito web personale, pagine facebook ad hoc, locandine affisse ed una
capillare azione di volantinaggio. Infine, come dimenticare le straordinarie
potenzialità insite nel tradizionale, ma sempre attivo, passaparola? Persino i sanpietrini delle città sono coscienti che
un cliente soddisfatto è sinonimo di successo, ma soprattutto è la migliore
pubblicità a costo zero a cui un imprenditore possa aspirare.
Al
riguardo, il grande Henry Ford sosteneva che il mancato investimento in
comunicazione, al solo scopo di risparmiare una considerevole somma di denaro,
equivaleva ad illudersi di fermare l’orologio per risparmiare sul tempo.
Nonostante la mia natura da
bastian contrario, ammetto di aver rinunciato a contraddirlo!
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