Francamente, alla leggenda e metropolitana ma
molto americana, secondo la quale una single possiede maggiori possibilità di
incontrare un single, interessante, piacevole e sexy, all’interno di un
supermercato, IO non ho mai creduto, tanto da ritenerla una bufala
dalle proporzioni mega galattiche.
Per quanto poi abbia tentato, in un’altra vita, di sottopormi
all'esperimento, ammetto di non aver mai incrociato, tra un broccolo ed un
deodorante al pino silvestre, un Lui degno di attenzione. E
non è una questione di fortuna nel beccare il supermercato giusto, perché a tal
proposito posso elencarvi tutte le offerte speciali e le promozioni presenti in
qualunque catena della grande distribuzione, tanto da annichilire il tizio
dello spot Conad, quanto piuttosto la preoccupante carenza di single
interessanti, piacevoli e sexy!
Ora, ci sarà qualche maschietto tra voi che si sentirà
terribilmente offeso e pure indispettito, in quanto è consapevolmente convinto
di rientrare in almeno due degli aggettivi menzionati o addirittura in tutti e
tre. Beh, amici miei, se nessuna donna nelle ultime 24ore vi ha stalkerizzati,
invitati a prendere un caffè oppure telefonato con una scusa banale, allora
fatevene una ragione: non siete né piacevoli, né interessanti e manco
sexy. Accontentatevi della definizione single, che di questi tempi è già un
gran traguardo.
Dopotutto, lo sapete meglio di me che, dinnanzi alla determinazione di stampo tutto femminile, la vostra volontà è pressoché pari a zero. E questo accade semplicemente per una ragione nota anche agli gnomi ed alle fate del bosco: ossia che, da che mondo e mondo, qualunque siano le condizioni in essere, la storia delle relazioni amorose dimostra ed insegna che sono sempre le donne a scegliere l’uomo da avere accanto, indipendentemente dal fatto se egli sia per una notte o per tutta la vita.
Dopotutto, lo sapete meglio di me che, dinnanzi alla determinazione di stampo tutto femminile, la vostra volontà è pressoché pari a zero. E questo accade semplicemente per una ragione nota anche agli gnomi ed alle fate del bosco: ossia che, da che mondo e mondo, qualunque siano le condizioni in essere, la storia delle relazioni amorose dimostra ed insegna che sono sempre le donne a scegliere l’uomo da avere accanto, indipendentemente dal fatto se egli sia per una notte o per tutta la vita.
Inoltre, la moderna emancipazione femminile (o presunta tale) non
ha fatto altro che metter in luce quanto a noi donne piaccia pianificare
accurate ricerche di mercato da fare invidia alla Nielsen per sondare il
terreno ed individuare il Lui con cui accompagnarsi.
Fondamentalmente è Lei che detta le regole del gioco e che, in meno di un nano secondo, è in grado di
trasformarsi da preda a cacciatrice. Un tempo c’erano le piazzette del centro o
le vasche sul corso principale della città a testimonianza delle numerose prove
tecniche, attuate per testare la propria capacità seduttiva, tra sguardi
ammiccanti e chiacchiere futili. Adesso, le strategie d’acchiappo si sono
evolute in base a ciò che si respira e si percepisce, perché diversa è la
natura dei rapporti interpersonali. Pertanto, cambiano i linguaggi di
comunicazione, l’interazione sociale ed i luoghi di incontro, sempre più
costruiti attorno al mondo virtuale e sempre meno legati alla realtà del mondo
circostante.
A tal proposito, anticipando ogni eventuale obiezione o polemica,
metto subito in chiaro che demonizzare i siti per single, nati appositamente
per agevolare le moderne relazioni di coppia, così come colpevolizzare i
social, con tutto il bla-bla-bla che ne consegue, risulterà materiale alquanto
trito e ritrito. Roba da ficcare direttamente nel cassonetto dell’umido.
Persino, Cupido ed il suo stuolo di romantici tradizionalisti si son rassegnati
a questa nuova versione dell’Amore
2.0.
Ad alcuni, l’intero meccanismo, potrà trasmettere tristezza; per
altri, invece, verrà interpretato solo come uno strumento in più per abbattere
barriere sociali e psicologiche che spesso s’innalzano tra uomini e donne,
ormai, quasi del tutto incapaci di sostenere una conversazione
guardandosi negli occhi, ma molto più sciolti e disinibiti se celati da un
display o da un nickname. Ecco, spiegato il motivo per cui, navigando sul web,
si rischia di imbattersi in un panorama piuttosto articolato e variegato di
siti che propongono, anzi promettono, l’incontro da favola con il Lui o Lei ideale.
Tuttavia, da qualche mese a questa parte, dal sottobosco
internettiano, è spuntato fuori un sito esplicitamente dedicato all’universo
femminile, parecchio eccentrico, originale e divertente. Il titolo è già un
chiaro invito a curiosare: adottaunragazzo.it.
Con un giro d’affari intorno ai 15 milioni di euro ed una quota
di iscritti superiore ai cinque milioni, il portale di origine
francese non nasconde affatto la sua finalità di boutique on line, dove
diversi uomini, suddivisi in base alle peculiarità fisiche o caratteriali,
vengono sottoposti all’indiscusso giudizio di acquisto delle clienti femminili,
le quali, così come accade per qualunque accessorio di loro gradimento,
detengono il potere di selezionare, sperimentare, accantonare e recensire.
Quando l’estate scorsa lessi la notizia, confesso di aver storto
il naso. Ma appena tornata dalle vacanze, mi misi subito a scandagliare il web
alla ricerca del famigerato sito. Non appena mi apparve, lo scrutai con aria
critica e severa ma non indagai a fondo: probabilmente perché, reputandolo una
stupidaggine, attribuì ad esso un ciclo di vita piuttosto breve, destinato ad
occupare un posto nel dimenticatoio della rete. Ma a distanza di un anno
(quasi) dal suo ingresso in Italia, adottaunragazzo.it è
ancora lì, con una grafica essenziale ed ironica. E poi è davvero impossibile non lasciarsi sfuggire un sorriso sulla merce in promozione, sui “saldi”, le offerte speciali
e le liquidazioni totali proposte settimanalmente.
Considerando quindi la rinomata curiosità che mi precede, potevo mai esimermi dal visitare uno shopping store così ben
rifornito? Non affrettatevi a rispondere:
la domanda ha natura retorica.
Comunque, il percorso è piuttosto facile ed immediato. Si parte
con la registrazione gratuita al sito: inutile dire che ho fornito un nome
falso tanto quanto una banconota da 3€. Si prosegue con la descrizione
personale, che non dev’essere affatto breve. Ammetto che tre anni di Twitter mi
hanno un po’ traviata, in quanto ormai ragiono e dialogo in 140 caratteri e non
oltre. Capite ora il mio disorientamento?
Nonostante tutto completo il profilo ed inizio a vagliare i maschi
da discount con l’intento di “caricarne” uno nel carrello. Sì, sì, avete inteso
alla perfezione: ci sta pure il carrello
della spesa. Insomma, inizio la
ricerca, cliccando sulle voci che più mi solleticano l’idea di ordinare su
misura un Lui: a parte i tratti fisici e caratteriali, roba comune
a tutte le altre community dating, si può optare per un amante della cucina
etnica, galante e dotato di humour; oppure per un dandy chic profumato ed
intollerante al fumo, appassionato di vino e di passeggiate all’aria aperta.
Ammetto di aver sbirciato anche i prodotti locali e mi è venuto da sogghignare:
impostare come foto del profilo quella del proprio matrimonio, escludendo
ovviamente l’ei fu consorte, è veramente il top del no-sense!
Ad ogni modo, coinvolta a mille nella situazione, lancio la ricerca
e nella mia testa parte già il rullo di tamburo ed il countdown. Ecco, ci
siamo... and the winner is...?
Oh, voi non ci crederete mai, ma il risultato
evidenziato dalla ricerca è stato zero. Vi rendete conto? ZERO!!! In
pratica, il sistema mi conferma che
il mio uomo ideale non esiste, neanche se lo “acquisto” a prezzo intero!
Forse, aver richiesto uno che sapesse usare correttamente il
congiuntivo è veramente roba da fantasy!
In un misto di rassegnazione ed umiliazione, noto con la coda
dell’occhio che un paio di uomini mi hanno lanciato un incantesimo. Non
agitatevi: è un invito a visitare i loro profili ed eventualmente accattarli.
Qua le possibilità per la donna sono duplici: a) accettare ed
iniziare ad interagire con l’interessato b) ignorare, annullando
ogni futura possibilità di contatto. Scelgo l’opzione b: entrambi assomigliano
al broccolo del supermercato!
Comunque, accantonando la mia seppur sconfortante ed intensa
esperienza, ci tengo a chiarire alcune cose in merito a adottaunragazzo.it,
specie se tra voi esistono persone interessate a sperimentare questo nuovo
scambio di domanda ed offerta.
1. Le donne decidono, scelgono, votano, si riservano l’esclusiva e recensiscono gli uomini
testati.
2. Se vi manca
una sana dose di autoironia e di attrattiva per il gioco delle parti, abbandonate l’idea
di frequentare un sito del genere.
3. Sconsigliatissimo
inoltre ai finti gentleman, agli erotomani (o mandrilli in calore), alle
signorine che credono ancora nei principi azzurri ed alle crocerossine. Per
tali categorie, suggerisco sempre una seduta dallo psicologo.
4. Corteggiare e sedurre non è roba alla portata di tutti. Quindi, sfruttate al meglio l’intelligenza, l’allure di mistero
e l’educazione. Qualità indispensabili in ogni tempo ed in ogni luogo.
5. Siate pazienti, uomini. Le
nostre peggiori contraddizioni fuoriescono proprio durante le sessioni di
shopping compulsivo. Pertanto, assisterete alla valutazione, al test e poi allo
scarto, non prima di aver ripetuto per almeno cinque volte di seguito tali
operazioni sullo stesso maschio in offerta.
6. L’ironia
è l’arma che salva da ogni situazione incresciosa, inclusi gli
esibizionisti in stile youporn.
7. Ed infine, non
perdete mai di vista la vera mission del sito: favorire la possibilità di nuove ed interessanti conoscenze
tra Lui e Lei,
non necessariamente identificabili come “conoscenze da letto”, e riequilibrare
l’arte del corteggiamento per restituire ufficialmente alle donne il potere
della scelta.
Sospiro fiduciosa, perché dopotutto "domani è un altro
giorno", ma in testa mi aleggiano profeticamente le parole della
mitica Coco Chanel - “un uomo può indossare ciò che vuole. Resterà sempre un
accessorio della donna”.
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